Spettacolo vincitore del premio internazionale di regia “Fantasio” 2017
Liberamente ispirato a La Locandiera di Carlo Goldoni
Testo e Regia
ANDREA SAITTA
con
ANDREA PACELLI
MARIA CHIARA PELLITTERI
NORMAN QUAGLIERINI
ANDREA SAITTA
Scene e Costumi
ALESSANDRA BRUNO
Ricerca musicale
ANDREA SAITTA
Luci
NICOLA PFEIFER
Produzione Associazione Culturale l’Arpa
In collaborazione con
Compagnia Décalé
LATITUDINI Rete Siciliana di Drammaturgia Contemporanea
Teatro Alfieri di NASO - 17 novembre 2024 - ore 17.30
Teatro Eschilo di GELA - 24 novembre 2024 - ore 18.15
“La locandiera - Esprit de pomme de terre”, scritto e diretto da Andrea Saitta, è un libero adattamento della commedia di Carlo
Goldoni.
Il lavoro si concentra soprattutto su due aspetti: il passaggio dalla Commedia dell’Arte al Dramma Borghese, che Goldoni inizia proprio con la Locandiera, e di conseguenza la scoperta della psicologia dei personaggi che non sono più legati all’improvvisazione e allo stereotipo delle maschere, bensì al percorso emotivo segnato da un testo stabilito.
L'obiettivo è quello di rappresentare "La Locandiera" partendo dal corpo inserendo il mimo, la danza e il clown teatrale. Lo
spettacolo, infatti, si sviluppa in una serie di scene, dal ritmo molto serrato e dalla linea comica che, con precisione matematica, rapisce lo spettatore portandolo all’interno di un mondo fatto di silenzi, sguardi e risate.
Il Marchese nel primo atto di questo libero adattamento dichiara, ridendo: “Una Mirandolina muta! Ma non oserebbe tanto neanche il più spettinato dei capocomici in teatro”! Tuttavia, la chiave di lettura del regista è proprio lì: Mirandolina infatti, senza dire una parola, conserva ugualmente quelle caratteristiche per le quali questo personaggio è passato alla storia, vale a dire la sua forza e l’indipendenza tipica di una donna moderna. Nonostante ciò, resta immutata invece la trama del capolavoro di Goldoni, nel tentativo di far rinascere un grande classico italiano rivisitato in chiave contemporanea.
Biglietti Teatro Alfieri di NASO - clicca qui
Biglietti Teatro Eschilo GELA - clicca qui
DAME BARBEBLU’
di e con Elisa Di Dio
liberamente ispirato alla fiaba di Charles Perrault
con Adriana Lunardo e con Francesca Bongiovanni al violoncello
Regia FILIPPA ILARDO
scene Claudio Castagna
costumi Luca Manuli
luci Roberto Ragusa
Produzione Compagnia dell’Arpa
in collaborazione con LATITUDINI - Rete di Drammaturgia Contemporanea Siciliana
e con il sostegno finanziario dell’Assessorato Regionale al Turismo e allo Spettacolo
“DAME BARBABLU" è la riscrittura della fiaba di Perrault che però è solo il pretesto per un’indagine che scava in profondità il tema della violenza di genere. Barbablù, della Compagnia dell’Arpa, riscritto da Elisa Di Dio, è il fantasma del predatore che si agita dentro l’identità femminile, soprattutto nella fase adolescenziale, quando la curiosità verso la vita, il mondo, l’altro da sé mettono a rischio equilibri e processi di crescita. Ma proprio in quell’incontro – scontro, alimentato dal germe della curiosità, sta l’evoluzione, lo slancio, il passaggio verso la vita adulta e consapevole. La storia allora mette al centro e cerca di sondare il tema della curiosità che salva, fa crescere, trasforma, non senza rischi né allerta. Ciò che la società dell’epoca di Perrault condanna (l’eccesso di curiosità nelle fanciulle), diventa il motore della storia, la materia incandescente su cui si misurano le sfide dell’adolescenza. Barbablù non è solo l’eccentrico gentiluomo dotato di un carattere somatico ambiguo e oscuramente allusivo a qualcosa di malato, ma è il catalizzatore di una serie di modelli che rimbalzano da culture e civiltà in apparenza lontane fra di loro, il, portavoce di un’identità sotterranea che si agita come incubo e seme di attrazione nella psiche femminile, quando sperimenta il mondo e sé stessa. In questo adattamento molto si deve alla ricerca nel magmatico mondo del folklore attuata da Clarissa Pinkola Estes, a quel convento russo dove giace come reliquia misteriosamente accudita e vegliata, la barba del predatore di donne, e via via si attraversano tradizioni e narrazioni afferenti da paesi lontani, ma misteriosamente coerenti nel raccontare il luciferino protagonista della vicenda. Così, di paese in paese, può capitare che la somma di tante sollecitazioni, trovi compiuta espressione in un’immagine fatta di terracotta e smalto che per millenni ha dominato la sfera mitico – religiosa dei nostri luoghi. Barbablù è per noi della Compagnia dell’Arpa, l’inquieto enigmatico ritratto di Ade, venerato nelle terre fra Enna e Aidone, il contraltare maschile delle divinità protettrici delle nostre contrade. E’ quell’Ade, in terracotta e smalto policromo, che per decenni è stato custodito in un museo americano, ma che ad opera di due donne, due archeologhe siciliane del nostro tempo, è ritornato nei suoi luoghi, grazie proprio al ricciolo…blu della sua barba. E allora, ecco l’archeofiaba, che sfiora la cronaca e punta diretta alla profondità ipogea dell’interiorità maschile e femminile, nel tessuto vivo delle storie che fanno di noi, esseri unici, alimentati più che da cibo materiale, dalle tradizioni sedimentate sepolte e dissepolte nel nostro territorio.
Un'attrice in scena riveste più ruoli e personaggi, in una girandola di invenzioni visive e linguistiche, un grammelot inondato di Sicilianitudine, a cui fa da contrappunto una vena musicale, una violoncellista, quasi da melologo barocco. Un allestimento agile, da circo lunare: un labirinto scandito dal tema delle porte, evidente richiamo allusivo ai mondi di passaggio, quelli che attraversa ogni vita nel suo farsi e divenire.
Lo spettacolo ha debuttato nel 2018 in forma di studio a Buccheri (Aula L. Arminio) e Buscemi (Palazzo San Giacomo).
Dal 2020, altre repliche sono state effettuate a San Cataldo (Teatro La Condotta), Sciacca (Sala Badia Grande), Piazza Armerina (Sala del libro Antico), Calascibetta (Teatro Comunale Contoli Di Dio), Nicosia (Teatro Comunale Cannata), Licodia Eubea (Teatro Comunale della Legalità), Palermo (Piccolo Teatro Fonderia Grock).
3 AGOSTO 2024
CHIOSTRO SANTA MARIA DI GESU'
MODICA
24 AGOSTO 2024
ARENA SAN PIETRO
CALTANISSETTA
27 AGOSTO 2024
AREA ARCHEOLOGICA ERACLEA MINOA
CATTOLICA ERACLEA
EURYDICE
Il dittico dell'Ombra
drammaturgia di Elisa Di Dio e Filippa Ilardo
Con ELISA DI DIO e DAVIDE CAMPISI
voce e movimenti ADRIANA LUNARDO
musiche originali di DAVIDE CAMPISI
regia FILIPPA ILARDO
disegno luci RENZO DI CHIO
Costumi LUCA MANULI
Scene CLAUDIO CASTAGNA e GAETANO ALESSANDRA
Tecnico luci ROBERTO RAGUSA
Produzione COMPAGNIA DELL'ARPA
in collaborazione con LATITUDINI. RETE SICILIANA DI DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA
con il sostegno finanziario dell’Assessorato Regionale al Turismo e allo Spettacolo
6 APRILE 2024 ORE 19 E ORE 21
PICCOLO TEATRO FONDERIA GROCK
di e con Elisa Di Dio
liberamente ispirato alla fiaba di Charles Perrault
con Adriana Lunardo e con Francesca Bongiovanni al violoncello
Regia Filippa Ilardo
scene Claudio Castagna
costumi Luca Manuli
luci Roberto Ragusa
Produzione Compagnia dell’Arpa
in collaborazione con LATITUDINI - Rete di Drammaturgia Contemporanea Siciliana
e con il sostegno finanziario dell’Assessorato Regionale al Turismo e allo Spettacolo
24 - 25 e 26 febbraio TEATRO L'IDEA SAMBUCA DI SICILIA
27 febbraio TEATRO COMUNALE CONTOLI DI DIO CALASCIBETTA
28 febbraio TEATRO COMUNALE CANNATA NICOSIA
16 marzo TEATRO GRIFEO PETRALIA SOTTANA
17 e 18 marzo TEATRO FORZA D'AGRO' SANTA TERESA RIVA
LOCANDIERA. ESPRIT DE POMME DE TERRE
16 marzo Petralia Sottana
17 e 18 marzo Santa Teresa Riva
DAME BARBABLU'
6 aprile Palermo
'A MA
12 maggio Cefalù
La nuova stagione teatrale sull'isola di Salina, nel borgo di Malfa.
Due appuntamenti con la Compagnia dell'Arpa che raccontano del luogo del Mito!
13 ottobre ore 10.30
LA RAGAZZA DELL'ALTOPIANO
13 ottobre ore 21.00
EURYDICE
per acquistare i biglietti, clicca qui
Una storia che ripercorre i passi di Orfeo, il primo poeta, alla ricerca di Euridice, la moglie, uccisa dal veleno di una vipera e precipitata nell'Ade.
Siamo sotto, dentro, nel ventre oscuro, eppure materno della morte. In questo spazio di perdita del corpo e della memoria della vita, torna, prepotente, l'Amore e con lui, il canto.
Cosa accadrà ai due amanti? Che succederà nel fondo degli inferi, dominato dalla figura enigmatica della regina Persefone?
La nostra storia parte da queste domande e da una certezza: l'amore può tutto, può persino ingannare la morte, può resistere, rinascere, eludere i limiti imposti dalla Natura.
E c'è un solo modo perché il miracolo, laico e del sentimento, accada...
Dopo l'11 luglio a Solunto, l'area archeologica di Santa Flavia, il 14 luglio al Mythos Troina Festival, il 29 luglio alle Terme arabe di Cefalà Diana, il 3 agosto al Monastero delle benedettine del Castello di Milazzo, il 6 settembre a Patti, in provincia di Messina, nella splendida Villa Pisani.
Adesso arriva ad Enna. Dove tutto è nato.
Cliccando qui, puoi prenotare il tuo posto!
Alla scoperta del sito archeologico di Cozzo Matrice, guidati da Giuseppe Maria Amato
e presentazione del libro di Elisa Di Dio "La ragazza dell'altopiano"
letture di Adriana Lunardo e Lorenzo Di Dio
call center e prenotazioni
+39 339 426 7039
info@teatrodeiduemari.net
prevendita biglietti su Tickettando
sito internet
Una storia che ripercorre i passi di Orfeo, il primo poeta, alla ricerca di Euridice, la moglie, uccisa dal veleno di una vipera e precipitata nell'Ade.
Siamo sotto, dentro, nel ventre oscuro, eppure materno della morte. In questo spazio di perdita del corpo e della memoria della vita, torna, prepotente, l'Amore e con lui, il canto.
Cosa accadrà ai due amanti? Che succederà nel fondo degli inferi, dominato dalla figura enigmatica della regina Persefone?
La nostra storia parte da queste domande e da una certezza: l'amore può tutto, può persino ingannare la morte, può resistere, rinascere, eludere i limiti imposti dalla Natura.
E c'è un solo modo perché il miracolo, laico e del sentimento, accada...
Dopo l'11 luglio a Solunto, l'area archeologica di Santa Flavia, il 14 luglio al Mythos Troina Festival, il 29 luglio alle Terme arabe di Cefalà Diana, il 3 agosto al Monastero delle benedettine del Castello di Milazzo, a settembre Eurydice torna a Patti, in provincia di Messina, nella splendida Villa Pisani.
Altre date, a breve...
con Elisa Di Dio e Giorgio Cannata
Scene e Costumi Luca Manuli
Disegno Luci Renzo Di Chio
Musiche Michele Di Leonardo
Regia e Coreografie Andrea Saitta
Tecnico Luci Claudio Castagna
Tecnico Audio Roberto Ragusa
Foto di scena Toto Clemenza
Produzione Compagnia dell’Arpa
in collaborazione con Compagnia Decalè
con Latitudini – Rete Siciliana di Drammaturgia Contemporanea
e con il sostegno finanziario dell’Assessorato Regionale al Turismo e allo Spettacolo
Chi è Didone? Una regina, una ierofania della Madre mediterranea, una profuga, un'eroina cantata da poeti antichi e dell'oggi.
È tutto questo Didone, o forse di più.
Al di là dell'epos virgiliano, che fa di lei una donna combattuta fra la fedeltà alla memoria del marito morto e il nuovo prepotente, sentimento che la spinge verso Enea, con l'esito tragico a tutti noto, Didone è una straordinaria donna che intraprende il cammino fra mare e deserto, e guida il suo popolo sulle sponde di un mare nuovo.
È la fondatrice di una città, è la guida sicura di un popolo che fugge dalla follia della tirannide, è pellegrina e capa, prima che amante.
Così ce la racconta la drammaturga Lina Prosa, così la restituisce sulla scena la Compagnia dell'Arpa, nell'interpretazione di Elisa Di Dio, nella vibrazione di corpo e gesto di Giorgio Cannata, per la regia di Andrea Saitta.
Questa Didone vive delle sue pelli, si trasforma, muta, sperimenta l'erranza del viaggio e del cuore, brucia nel fuoco della sua coerenza: coerenza al ruolo di donna di potere, coerenza alla vita e all'amore, vissuto come sponda di un mare senza approdo.
In una scena rarefatta, Didone si muove come corpo narrante, icona dell'autorità conquistata con coraggio, immagine dell'annientamento progressivo, non reversibile, cui la condanna l'innamoramento fatale per Enea. Un tronco, albero secco pronto per essere aggredito dal fuoco, eppure in germoglio, si staglia al centro dello spazio scenico e allude alla vita, alla morte, all'incognita di ogni viaggio, a radici recise, a rami pronti a fiorire o a spezzarsi sotto i colpi violenti dell'imprevedibile e del destino, che per Didone, ha il nome di Enea.
La regina che con coraggio ha fondato Cartagine, con lo stesso coraggio si abbandona all'amore per Enea, lo straniero, il profugo, il predestinato a un'impresa grande. L'amore si consuma, mentre Didone si spoglia delle sue pelli, e nell'abbandono dell'eroe rincorre il suo destino e lo compie. Enea sulla scena è nome e corpo, acrobazia della seduzione e del desiderio, incarnata dal muto personaggio che accompagna la donna sin dal suo primo andare.
Seduzioni visive che partono dalla dimensione classica e giocano con l'immaginario liberty e contemporaneo, regalano a Didon now il palpito di una storia remota e viva più che mai sotto la pelle dell'umanità.
Didon now, testo di Lina Prosa, tradotta e rappresentata in grandi teatri nazionali ed esteri, per la regia di Andrea Saitta, giovane, bravo, regista ennese, che vive e lavora a Palermo, fresco del successo della sua Locandiera, esprit de pomme de terre, che ha vinto il premio Fantasio a Trento.
Elisa Di Dio, attrice della Compagnia dell’Arpa, interprete di personaggi femminili forti e complessi, spesso ancorati alle storie del mito, in scena con Giorgio Cannata, danzatore, acrobata, capace di raccontare col corpo i viaggi di Enea, fra presunte volontà di dei, smarrimenti amorosi, inganni della coscienza.
Le scene e i costumi di Luca Manuli, e le musiche di Michele Di Leonardo.
Stagione Teatrale RADICI 2023
Stagione Teatrale 2022/2023
per maggiori informazioni e acquisto biglietti, clicca qui
Nell'ambito della stagione musicale proposta dal SALONE DELLA MUSICA di Enna
operina musicata per ombre e voci
di Franco Scaldati
con
Rosario Palazzolo e Anton Giulio Pandolfo
e con la partecipazione di
Egle Mazzamuto e Sabrina Petyx
musicisti
Maurizio Curcio e Pierpaolo Petta
da una progetto di
Anton Giulio Pandolfo
musiche originali
Maurizio Curcio
La Ballata di Totò e Vicè per fisarmonica sola
Pierpaolo Petta
costumi
Mario Dell’Oglio per DELL’OGLIO PALERMO 1890
movimenti di scena
Totò Galati
disegno luci
Gabriele Gugliara
datore luci
Michele Ambrose
aiutoregia
Peppe Macauda
adattamento, scena e regia
Giuseppe Cutino
progetto
Ass. Cult Energie Alter-native, Palermo
Produzione esecutiva
ACTI Teatri Indipendenti, Torino - Babel
in collaborazione con Compagnia dell’Arpa e Spazio Franco - Palermo
Un grazie particolare a Viola Palazzolo, Alberto Pandolfo, I Candelai Palermo
progetto vincitore del Bando NUOVO IMAIE Sezione Teatro 2018\19
Per maggiori informazioni sulle date di Torino e l'acquisto dei biglietti, clicca qui
PerSèFone
da GHIANNIS RITSOS
Transiti testuali da Omero, Cicerone, Diodoro Siculo,
Ovidio, Claudiano
Con ELISA DI DIO
voce e movimenti CRISTINA DI MATTIA
Scene e Costumi LUCA MANULI
Coordinamento artistico FILIPPA ILARDO
Disegno Luci ANGELO DI DIO e CLAUDIO CASTAGNA
Produzione COMPAGNIA DELL'ARPA
in collaborazione con GARAGE ART PLATFORM e
LATITUDINI. RETE SICILIANA DI DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA
PerSèFone, la nuova produzione della Compagnia dell'Arpa pronta al debutto per il 2021. Sulla scena Elisa Di Dio e Cristina Di Mattia, due interpreti forti ed efficaci, un'attrice e una danzatrice che faranno rivivere il mito della fanciulla sottratta con la forza alla madre, la dea Demetra, da Ade, signore degli inferi, divenuta sposa del dio con l'inganno. Demetra, folle di dolore, inaridisce i campi e reclama la restituzione della figlia al fratello Zeus, complice del rapimento. La dea riuscirà a fare tornare la figlia sulla terra, ma solo per sei mesi all'anno. Gli altri sei mesi la fanciulla risiederà nell'Oltretomba accanto allo sposo. I greci spiegavano così il ciclo delle stagioni...
(continua)
Nella sua XXI edizione, il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi, diretto da Nello Correale, ospita il Cromosoma Sicilia TeatroFestival proposto dalla rete LATITUDINI in una originale edizione.
Filippo Luna, Virginia Maiorana, Gaspare Blasamo, Elisa Di Dio, Francesca Bongiovanni, Giuseppe Provinzano insieme ai professori Dario Tommasello dell'Università di Messina e Pietro Colletta dell'Università Kore di Enna, per spettacoli, performance e dialoghi sul teatro, il mare, il cinema e la frontiera.
Piazza Regina Margherita - Marzamemi (Pachino) - Loggia della Tonnara
96018 Siracusa (SR)
Per visionare il programma del Festival, clicca qui..
Per visionare il programma di Cromosoma Sicilia TeatroFestival e prenotare un posto, clicca qui...
Testo di Lina Prosa
con Elisa Di Dio
e Virgilio Rattoballi
scene e costumi Luca Manuli
disegno luci Renzo di Chio
musiche Michele Di Leonardo
regia e coreografie Andrea Saitta
produzione Compagnia dell’Arpa
in collaborazione con Compagnia Decale
e con LATITUDINI - Rete Siciliana di Drammaturgia Contemporanea
con il sostegno finanziario dell’Assessorato Regionale al Turismo e allo Spettacolo
il mare si contorce/intorno ai corpi
che cercano scampo,/il creato crolla
tra le spirali del caos/e la preghiera disperata
dei naufraghi.
Chi comanda in questo inferno?
Drammaticamente consapevole della propria auto-distruzione Didone è l’immagine della donna capace di gettare tutto nell’oblio in nome della passione che in lei ha travolto e bruciato qualsiasi senso del dovere: la Didone, esempio di coraggio e integrità, si trasmuta nell’icona dell’incostanza e dell’abbandono irriflesso al sentimento. ... continua
con Elisa Di Dio
e Francesca Bongiovanni al Violoncello
introduzione del Prof. Pietro Colletta
Università KORE di Enna
per accedere al sito di OnTheatre TV cliccare sul link qui sotto e seguire le istruzioni - codice LINGUADICANE
L’unico complotto che riconosciamo è quello che si organizza per tenere vivo il teatro, il suo pubblico, la sua forza.
Per una prassi della scena senza scena
Sul web come in nave, verso altri approdi
Traghettare sulla Pandemia
Con attacchi virali di Teatro
Curando l’anima al tempo del Covid
Tessendo tele di palcoscenico.
Penelope c’è
Penelope siamo noi. Che abbiamo smesso di aspettare Ulisse e siamo qui, ora, per cucire e ricucire il filo strappato della Storia
E preparare il Teatro che verrà.
I INCONTRO - 5 dicembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00
a cura di Elisa Di Dio (Compagnia dell'Arpa)
Il Teatro e l’ Ombra del corpo
Breve introduzione alle attività del laboratorio teatrale come Luogo delle Infinite possibilità
Respiro, Sguardo, Voce. Cosa ce ne facciamo del corpo e delle sue infinite seduzioni quando ci troviamo davanti a una webcam.
II INCONTRO - 12 dicembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00
a cura di Federico Bersanti (attore e regista)
Teatro e Sogno
I testi, la voce, il regalo dell’emozione alla parola scritta. Cosa leggere, come leggere, braccare l’emozione e farla nostra partendo dal testo
III INCONTRO - 19 dicembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00
a cura di Loredana Trovato (Università di Trieste)
Teatro e Futuro
Un’ipotesi di messa in scena senza scena. Lanciare il cuore oltre l’ostacolo si può, per farlo atterrare sul palco che verrà. Il Teatro è l’arte del possibile. E ora, anche dell’impossibile. Ridere, piangere, sperare. Progettare, ricostruirci, ricostruire.
In collaborazione con CIRCOLO DI CULTURA di Barrafranca e con LATITUDINI - Rete Siciliana di Drammaturgia Contemporanea
Segreteria organizzativa Edwige Terranova - Iscrizione mail circolodicultura@tim.it - Info line 3384303048
Gli incontri si terranno online. Le modalità verranno comunicate agli iscritti.
di e con Elisa Di Dio
liberamente ispirato alla fiaba di Perrault
e con Francesca Bongiovanni al violoncello
scene e costumi Luca Manuli
disegno luci Renzo di Chio
tecnico di scena Claudio Castagna
Regia Angelo Di Dio
Produzione Compagnia dell’Arpa
in collaborazione con LATITUDINI - Rete Siciliana di Drammaturgia Contemporanea
con il sostegno finanziario dell’Assessorato Regionale al Turismo e allo Spettacolo
Barbablù, della Compagnia dell’Arpa, riscritto da Elisa Di Dio, è il fantasma del predatore che si agita dentro l’identità femminile, soprattutto nella fase adolescenziale, quando la curiosità verso la vita, il mondo, l’altro da sé mettono a rischio equilibri e processi di crescita. Ma proprio in quell’incontro – scontro, alimentato dal germe della curiosità, sta l’evoluzione, lo slancio, il passaggio verso la vita adulta e consapevole. La storia allora mette al centro e cerca di sondare il tema della curiosità che salva, fa crescere, trasforma, non senza rischi né allerta. Ciò che la società dell’epoca di Perrault condanna (l’eccesso di curiosità nelle fanciulle), diventa il motore della storia, la materia incandescente su cui si misurano le sfide dell’adolescenza. Barbablù non è solo l’eccentrico gentiluomo dotato di un carattere somatico ambiguo e oscuramente allusivo a qualcosa di malato, ma è il catalizzatore di una serie di modelli che rimbalzano da culture e civiltà in apparenza lontane fra di loro, il, portavoce di un’identità sotterranea che si agita come incubo e seme di attrazione nella psiche femminile, quando sperimenta il mondo e sé stessa.
di e con ELISA DI DIO
da un'idea di Sebastiano Gesù
presentazione del libro
TEATRO AL CENTRO
Maurizio Vetri editore
di Lina Prosa
con Elisa Di Dio
e Giorgio Cannata
scene e costumi Luca Manuli
musiche Michele di Leonardo
regia e coreografie Andrea Saitta
Foto di scena Toto Clemenza
Chi è Didone? Una regina, una ierofania della Madre mediterranea, una profuga, un'eroina cantata da poeti antichi e dell'oggi. È tutto questo Didone, o forse di più.
Al di là dell'epos virgiliano, che fa di lei una donna combattuta fra la fedeltà alla memoria del marito morto e il nuovo prepotente, sentimento che la spinge verso Enea, con l'esito tragico a tutti noto, Didone è una straordinaria donna che intraprende il cammino fra mare e deserto, e guida il suo popolo sulle sponde di un mare nuovo.
È la fondatrice di una città, è la guida sicura di un popolo che fugge dalla follia della tirannide, è pellegrina e capa, prima che amante.
Questa Didone vive delle sue pelli, si trasforma, muta, sperimenta l'erranza del viaggio e del cuore, brucia nel fuoco della sua coerenza: coerenza al ruolo di donna di potere, coerenza alla vita e all'amore, vissuto come sponda di un mare senza approdo.
Presentazioni in programma
11 dicembre 2019 al Vittoria Peace FilmFest
13 e 14 dicembre 2019 Salone del Libro - Gela
20 dicembre 2019 - Hennaion - a cura della Associazione Dante Alighieri di Enna
30 dicembre 2019 - Teatro De Curtis Serradifalco
per acquistare il libro clicca qui
Ci sono opere che vivono nell’immaginario collettivo, al di là del tempo e della stagione del loro primo successo.
Ci sono testi e spettacoli che si prestano con duttilità e innata vocazione al trasformismo artistico a essere proposti in più versioni e incontrare, a ogni nuovo rifacimento, il favore e l’apprezzamento del pubblico.
Ci sono percorsi espressivi che coniugando diversi linguaggi, letteratura, teatro, musica, riescono ad affascinare pubblici diversi in epoche e contesti multiformi.
Tale felice destino di perenne bellezza e fascinazione appartiene sicuramente a Cavalleria rusticana, novella di Giovanni Verga che la Compagnia dell’Arpa e l’Orchestra Eco propongono come evento spettacolo per la Stagione estiva 2019 in contesti urbani e monumentali adeguati al tema stesso della proposta di spettacolo.
Il nostro Sogno di una notte con Cavalleria rusticana è una ricognizione della durata di un’ora e cinque minuti, in cui l’orchestrazione del quintetto d’archi dell’orchestra Eco, dei maestri Sergio Adamo(1° violino), Stefano Termini(2° violino), Fabio Distefano (viola), della bella e brava Francesca Bongiovanni (violoncello) e Pippo Caramanna (contrabbasso), racconteranno la fulgida parabola musicale dell’opera del livornese Pietro Mascagni, del 1890.
La novità e la freschezza della proposta, però, è data dal fatto che le parti salienti dell’opera, mirabilmente ripercorse dai maestri dell’ensemble, darà il via a una espansione emotivo-espressiva del percorso musicale: nel filo della tessitura orchestrale si inserisce la voce recitante e l’accompagnamento alla comprensione dell’attrice e drammaturga Elisa Di Dio.
La storia di Cavalleria rusticana, nata dalla fantasia dello scrittore siciliano, si arricchisce dei monologhi tratti dall’opera teatrale che fu portata al successo dalla grande Eleonora Duse, e delle incursioni esplicative di Elisa nelle arie d’opera con il sostanziale, imprescindibile apporto melodico della musica che sottolinea, narra, dispiega forme di comprensione e potenziamento dell’emozione nella storia di Turiddu e Santuzza, di Alfio, Lola, e il coro dei popolani.
Cavalleria rusticana è un piccolo gioiello narrativo dal meccanismo perfetto: tesa e concentrata nell’azione, narra il microcosmo di un centro del profondo sud, in Sicilia, patria di Verga: in essa si muovono Turiddu, giovane soldato tornato dalla leva, divenuta obbligatoria nel nuovo regno unitario sotto i Savoia, di Santuzza, giovane innamorata di Turiddu che aspetta da lui un figlio, di Lola, antica amante del giovane, da poco sposata al ricco carrettiere Alfio. Dell’ossessione di Turiddu per Lola, anche dopo il matrimonio della ragazza, della disperazione di Santuzza per il tradimento subìto e della sua sete di vendetta.
Tutto accade la mattina del giorno di Pasqua, nella piazza del paese, dopo la funzione religiosa. Amore e morte si intrecciano in un nodo emozionale teso, che lascia lo spettatore senza fiato. La storia, dal finale tragico, impressionò enormemente il pubblico che assistette al debutto della versione in prosa nel 1880, e trionfò, qualche anno dopo, con più di 15.000 repliche nel mondo, nella versione in musica.
Aneddoti, curiosità, approfondimenti sul melodramma, su autori e interpreti, arricchiranno il percorso musicale trasformando il concerto in una performance, ogni sera diversa.
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